16. Al di là del ponticello
Nei rapporti con quelle persone che si vergognano dei propri sentimenti, occorre saper simulare: esse provano un odio improvviso contro chi le coglie in un momento di particolare tenerezza o generosità, come se avessimo scoperto un segreto. Se in tali momenti si vuole far loro del bene, basta farle ridere o dire loro una cattiveria fredda e scherzosa: i loro sentimenti si raffreddano ed esse sono nuovamente padrone di sé. ma vi sto dando la morale prima della storia. Una volta, nella nostra vita, siamo stati così vicini che niente pareva poter turbare la nostra amicizia, la nostra fratellanza, come se tra noi ci fosse soltanto un breve ponticello. Una volta volevi salirci, ed io ti domandai: “Vuoi venire da me, al di là del ponticello?”. Ma non volesti più, e la seconda volta che te lo chiesi tacesti. Da allora tra noi si sono frapposte montagne e fiumi impetuosi e tutto ciò che può separare e rendere estraneo; se anche volessimo avvicinarci, non lo potremmo più. Se però ripensi a quel ponticello, non hai più parole – soltanto singhiozzi e meraviglia. (“La Gaia Scienza” – F. Nietzsche)
-
Articoli recenti
Commenti recenti
Conner su E chi dice vi dice che sia una… parte ripario su E chi dice vi dice che sia una… Pat su Addio alle armi – Ernest… Conner su Duchamp: “Sono giunto al… Aria su Duchamp: “Sono giunto al… Archivi
Categorie
Meta